Circa

Il Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano è stato istituito con Dpr il 05.06 1995. 
Si estende su una Superficie di 185.000 ettari dalla costa tirrenica fino ai piedi dell'appennino campano - lucano, comprendendo le cime degli Alburni, del Cervati e del Gelbison, nonchè i contrafforti costieri del M.Bulgheria e del M.Stella, mostrando più di ogni altro una forte peculiarità, derivante dall'estrema ampiezza ed eterogeneità del territorio da esso coperto. 

PERCORSI

Monte di Capaccio Vecchio (383 m.) - comune di Capaccio (Sa) - Parco Nazionale Cilento

Una delle peculiarita' del Parco Nazionale del Cilento e' il modo in cui  gli insediamenti umani si sono perfettamente integrati nel paesaggio senza aggredirlo e sopraffarlo.
Questo percorso da' modo di visitare un luogo ricco di storia e nel contempo di godere del bellissimo panorama offerto dalla piana di Paestum.

Il percorso puo' essere prolungato al Monte Polveracchio (950 m.) o al Monte Soprano (1087 m.)

Prima di iniziare l'escursione: 
Il percorso, data la sua semplicita', puo' essere affrontato in qualsiasi  periodo dell'anno e' bene pero' munirsi di scarpe da trekking, binocolo e macchina fotografica.
Cartografia: IGM 1:25.000 198 III NO (Paestum).

Lasciata la SS 166 la strada sale verso Capaccio costeggiando le sorgenti di Capodifiume che un tempo rendeva paludosa la piana di Paestum. 
Dopo circa 1 Km si incontra il Santuario della Madonna del Granato costruito nel IIX sec. sui resti di un tempio pagano dedicato a Hera Argiva (Giunone) e successivamente ristrutturato nel 1993. Tale Santuario deve il suo nome alla presenza nel suo interno di una Madonna con in mano una melagrana simbolo di salvezza e grazia.
Da qui, superato un cancello,  inizia uno sterrato che si immerge fra arbusti di rosa canina, ginestra, lentisco, asparago...e alberi di leccio, rovere e roverella, dei sempreverdi utilizzati per il rimboschimento.

Lungo il tragitto e' facile incontrare gheppi, merli, usignoli di fiume, occhiotti... 
Proseguendo lungo lo sterrato, si intravedono, tra le rocce, i ruderi del Castello di Capaccio che in un primo momento fu distrutto da Federico II (1246) a seguito della rivolta dei Baroni che si opposero al suo potere e successivamente ricostruito ed ampliato dagli Angioini.
A questo punto si puo' decidere di seguire il piccolo sentiero che porta alle due torri ancora esistenti o proseguire, in direzione opposta, verso il Monte Soprano o il Monte Polveracchio.

Valle del torrente Gaudo dei Molini a Stio - Parco Nazionale Cilento

In questa valle e' presente l'ultima testimonianza di una cultura contadina che va scomparendo in luogo di attivita' piu' redditizie. Dalla folta vegetazione si ergono i ruderi degli antichi mulini che, sfruttando le acque del Gaudo dei Molini, muovevano le grandi ruote di pietra utilizzate per frantumare il grano ed ottenere la farina.

Prima di iniziare l'escursione: 
Il percorso, data la sua semplicita', puo' essere affrontato in qualsiasi  periodo dell'anno e' bene pero' munirsi di scarpe da trekking, binocolo e macchina fotografica.
Cartografia: IGM 1:25.000 209 I NO (Gioi).

Stio e' raggiungibile da Vallo della Lucania percorrendo la provinciale per Pellare e Stio.

Da Stio si percorre per 1 Km la SS in direzione Laurino e si imbocca una strada interpoderale che porta in localita' Dortene. Si incontra un fontanile alla cui destra inizia uno sterrato che conduce sull'argine del torrente per poi proseguire serpeggiando tra la folta vegetazione in cui si possono vedere i resti dei mulini. Il sentiero si chiude su se stesso riconducendo nel punto di partenza. 

La Fiumara - alle pendici del Monte della Stella - Parco Nazionale Cilento

La Fiumara e' un torrente che attraversa una piccola vallata ai piedi del versante settentrionale del Monte Stella per poi congiungersi all'Alento. 
In antichita' questa valle venne utilizzata come via di comunicazione tra la Paestum e Velia.

Prima di iniziare lêescursione: 
E' preferibile affrontare il percorso in primavera estate periodo in cui la natura e' in piena attivita' rendendo l'escursione piu' interessante ma non sono da trascurare l'autunno e l'inverno.
E' bene munirsi di scarpe da trekking, binocolo, macchina fotografica, borraccia e colazione a sacco.
Si consiglia di prendere una guida del posto in quanto si presentano tratti molto impegnativi. Si puo' chiedere alla Sezione WWF. 
Cartografia: IGM 1:25.000 209 IV SE (Casalvelino).

Il percorso inizia da Valle "molendinorum" un paese sorto nel XII secolo cosi' chiamato per la presenza di numerosi mulini ad acqua. 
Il paese e' formato da cinque subunita' separate l'una dall'altra.  Dopo il nucleo abitato denominato Godisole dove si trova il Palazzo Altomare ( XII sec.) la strada si perde in uno sterrato che attraversa gli uliveti per inoltrarsi fra i terreni incolti. 
Poco piu' a valle lo scenario cambia completamente troviamo un ambiente umido dove crescono ontani neri e olmi campestri  infatti la Fiumara che scorre verso il fiume Alento rende questa zona molto umida. Si incontrano molte pozze di acqua stagnante dove vive la rana appenninica. Salendo per un sentiero nascosto tra la vegetazione si incontrano vecchi casolari e si arriva al villaggio di Casigliano, poi a Mercato Cilento dove, superato un irto pendio, si incontra l'antico Convento del Carmine risalente al XV sec. all'uscita dal bosco appare il Castello di Rocca (XII sec.) costruito dai Sanseverino ampliando il castello di Rocca Oriana (attuale torre settentrionale)

Il lastricato prosegue per la chiesa della Madonna della Neve  e scende immettendosi sulla stradina che porta a Lustra. Superato quest'ultimo paese si incontra la chiesetta di Santa Maria Vetere (XIII sec.) con il suo campanile rotondo e il tetto a cuspide. Da qui troviamo quel che resta della via lastricata che collegava i paesi di Valle e Lustra.  Un piccolo ponte permette l'attraversamento della Fiumara dove si puo' vedere cio' che resta di un antico mulino ad acqua. Risalendo il sentiero si arriva alla strada asfaltata che conduce alla chiesa di Santa Maria delle Valletelle (XIV sec.) con il campanile separato dal corpo principale. In vicinanza del quale sono stati rinvenuti reperti archeologici datati intorno al IV sec. a.C. e al II sec. d.C..

La strada continua a salire raggiungendo Godisole dove finisce l'escursione.

La Grava di Vesalo e la Valle Soprana - Monti Gelbison e Cervati - Parco Nazionale Cilento

Questo percorso segue le mulattiere usate durante la transumanza ora trasformati in stradine sterrate che congiungono Campora con la Valle Soprana e la Grava di Vesalo straordinario esempio di fenomeno carsico.

Prima di iniziare lêescursione: 
E' preferibile affrontare il percorso in primavera estate periodo in cui la natura e' in piena attivita' rendendo l'escursione piu' interessante.

E' bene munirsi di scarpe da trekking, binocolo, macchina fotografica, borraccia e colazione a sacco.

Cartografia: IGM 1:25.000 209 I NE (Pruno) e 209 I NO (Gioi).

Da Vallo della Lucania si prende la SS 488 verso Moio della Civitella. Ad 8 Km  da Moio si trova Campora. Il percorso inizia a qualche Km  da questo paese. 
La prima parte dell'escursione attraversa la valle del torrente Torno incontrando diversi habitat naturali. Si passa dai boschetti di roverella, agli ontani, alle siepi di biancospino. Nelle zone di pascolo troviamo la "gariga" versione degradata della macchia mediterranea. Lungo il tragitto si possono incontrare diverse specie animali come le poiane, il corvo imperiale, i gheppi, il falco pellegrino,  o piccoli passeriformi come lo scricciolo e l'occhiocotto. 
Si sale a circa mille metri sul livello del mare per poi ridiscendere  in un bosco di faggi alcuni dei quali hanno un tronco che supera i 3 metri di diametro. Questo bosco e' l'ultimo rifugio del lupo nell'Appennino campano.  
Alzando lo sguardo al di la delle fronde degli alberi scorgiamo delle possenti pareti calcaree da cui, di tanto in tanto, si libra in volo la poiana,  il nibbio o un'aquila solinga. 
Il selciato scende parallelo ad un piccolo torrente che sprofonda nella grava di Vesalo. Con i suoi 300 metri di profondita' questo inghiottitoio (cavita' a forma di imbuto generata dallo scioglimento delle rocce carboniche)  e' uno dei fenomeni carsici piu' famosi d'Europa. 
Dalla grava di Vesalo il sentiero conduce nella valle Soprana. Se lo si desidera  si potra' proseguire fino al paese di Laurino percorrendo la mulattiera che per buona parte costeggia il fiume Calore.

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